Percorso di accreditamento alla professione di VALUTATORE IMMOBILIARE UNI 11558
La norma UNI 11558
- IL VALUTATORE IMMOBILIARE
La recente pubblicazione
della norma UNI afferente la
professione del Valutatore Immobiliare comporta la necessità di approfondire
anche sul piano pratico operativo tutti i contesti suggeriti dal medesimo
progetto.
Secondo quanto stabilito dalla medesima norma, la stessa è ad adesione
volontaria ed interviene per proporre tutti i termini e definizioni proprie per
i valutatori immobiliari ed i requisiti relativi all'intera attività
professionale.
Nel prodotto UNI, detti requisiti sono specificati, a partire dai
compiti e attività specifiche identificati, in termini di conoscenza, abilità e
competenza in conformità al Quadro europeo delle qualifiche (European
Qualifications Framework - EQF) e sono espressi in maniera tale da agevolare i
processi di valutazione e convalida dei risultati dell'apprendimento.
La norma è stata quindi
sviluppata da un gruppo di lavoro UNI seguendo un modello ben preciso ovvero la
CEN 14 che rappresenta una linea guida fondamentale affinchè tutte le norme di
certificazione dei professionisti abbiano la medesima struttura e siano sempre
allineate al modello EQF e a quanto definito dalla legge 4/2013 e dal D.lgs
13/2013.
Si invita ovviamente ad
acquistare la norma presso UNI ma vi riportiamo comunque al struttura
dell'indice della norma in modo che si possano poi evidenziare alcuni elementi
peculiari:
Introduzione Scopo e campo di
applicazione Riferimenti
normativi Termini e
definizioni Compiti e attività
specifiche della figura professionale del valutatore immobiliare Conoscenze, abilità
e competenze associate all'attività professionale del valutatore immobiliare Elementi per la
valutazione e convalida dei risultati dell'apprendimento
Appendice
A) aspetti etici e deontologici applicabili
Appendice
B) riferimenti legislativi applicabili
Appendice
C) schema riguardante la formazione del valutatore
Bibliografia.
Un'ampia parte della norma UNI interviene per evidenziare la necessità
di avvalorare la competenza professionale attraverso percorsi di certificazione
imperniati su precisi percorsi formativi.
Il percorso di sviluppo e certificazione della competenza professionale
rimane quindi imperniato attorno ad un percorso di apprendimento che non può
più e non potrà più essere disconnesso dalla pratica lavorativa.
Nel dettaglio la norma UNI prevede le seguenti forme di apprendimento:
apprendimento
formale: Apprendimento derivante da attività formative,
intenzionali e strutturate, realizzate da enti/istituzioni d'istruzione e
formazione riconosciuti da un'autorità competente; comporta il rilascio di
titoli aventi valore legale. apprendimento
non formale: Apprendimento derivante da attività
formative, intenzionali e strutturate, realizzate in qualsiasi ambito diverso
da quello formale; non dà luogo al rilascio di titoli aventi valore legale. apprendimento
informale: Apprendimento derivante da esperienze lavorative, da
quelle di vita famigliare ed anche dal tempo libero; non è un'attività
volutamente strutturata e, alcune volte, l'apprendimento non è intenzionale. apprendimento
permanente: qualsiasi attività intrapresa dalla persona in modo
formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, al fine di
migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze, in una prospettiva di
crescita personale, civica, sociale e occupazionale
Il postulato di cui sopra
rimane indissolubilmente connesso al percorso di certificazione dell'attività
professionale.
La norma sopra indicata,
come nel caso delle altre professioni già certificate, interviene per
rivendicare la necessità di una procedura di formale riconoscimento, da parte
dell'ente accreditato, in base alle norme generali e ai livelli essenziali
delle prestazioni atta a definire e a certificare gli standard minimi delle
competenze acquisite dalla persona in contesti formali, anche in caso di
interruzione del percorso formativo, o di quelle validate acquisite in contesti
non formali e informali.
Secondo quanto previsto da
UNI, la procedura di certificazione delle competenze dovrà necessariamente
concludersi con il rilascio di un certificato conforme agli standard minimi di
cui all'articolo 6 del D.lgs 16 gennaio 2013, n.13 ma è
importante sottolineare che la norma e quindi la professione del valutatore
immobiliare rientra nell'egida della legge 4:2013 che regolamenta le
professioni non organizzate in albi e ruoli.
La norma è quindi interamente
protesa ad individuare una regolamentazione, sia pur ad adesione volontaria,
che definisca in maniera univoca e profondamente appropriata tutte le
metodologie di individuazione del più probabile valore di mercato degli
immobili.
Il tutto secondo criteri
oggettivi e in conformità agli standard nazionali e internazionali.
Secondo quanto auspicato
da UNI la nuova norma consente quindi di rendere trasparente il processo e il
prodotto (servizio) valutativo.
Attraverso un non più trascurabile percorso di apprendimento e di novazione del proprio sapere, la
norma orienta ai requisiti professionali per una corretta "Stima del valore di mercato degli immobili"
ed è finalizzata a definire principi e procedimenti funzionali per la stima
stessa.
La norma in esame si rende
quindi necessaria per definire in maniera univoca competenze, caratteristiche
personali, condotta professionale, principi etici, conoscenze e capacità del
valutatore immobiliare al fine di rendere affidabile il processo e il prodotto
(servizio) valutativo.
Come ampiamente noto la
professione del valutatore immobiliare implica competenze e capacità di
gestione univoca di metodologie finalizzate alla stima del valore degli
immobili che malgrado il profilarsi di un ormai ampissima dottrina stentano a
trovare corretta applicazione nel caso di immobili straordinari per tipologia
d'uso, ampiezza, localizzazione territoriale, tipologia conduttiva, ecc...
Il presente lavoro conscio
della necessità di abbinare allo sviluppo dottrinale un chiaro esempio pratico
operativo interviene per offrire un'ampissima gamma di percorsi estimativi
attinenti immobili non rispondenti alla più semplice ordinarietà , ma sempre più
spesso oggetto di valutazione e di interscambio immobiliare.
La certificazione del
valutatore avverrà quindi in conformità alla norma UNI 11558 e quindi non solo è necessario conoscere i principi definiti dalla stessa ma è importante
conoscerne la struttura e come avviene l'esame.
Il principio cardine è che
l'Ente di Certificazione è chiamato a valutare i tre ambiti del sapere quindi
conoscenza, competenze ed abilità. Tale processo non deve spaventare i
professionisti perché l'esame è orientato a valutare proprio i professionisti
quindi coloro che effettivamente esercitano tale professione in modo diretto o
come parte di un processo più ampio. Vi sono periti, ingegneri, geometri,
architetti, agenti immobiliari e tantissime altre professioni che
nell'esercizio della stessa prevedono un sotto processo che è costituito dalla
valutazione immobiliare. L'obiettivo della norma è quello di delineare un
modello di certificazione per declinare quella specifica professione o parte di
una professione sovrastante che si occupa però dello specifico ambito della
valutazione immobiliare.
Ecco quindi che le
professioni sopraccitate, e tantissime altre tra cui anche professioni
riservate, quindi ordinistiche, potranno acquisire anche il titolo specifico
del "valutatore immobiliare professionista certificato secondo la norma UNI
11558".
Il processo di
valutazione, l'esame, viene condotto seguendo una modalità estremamente
codificata e delineata dalla norma ISO 17024 come richiamato sia dalla legge
4/2013 sia dal D.lgs 13/2013.
Questa norma è di
competenza degli Enti di Certificazione e definisce in modo univoco a livello
mondiale come deve operare un ente di certificazione del personale.
Non è necessario
dilungarsi su tale norma ma è fondamentale sapere quali sono i punti cardine
del processo di esame.
L'assunto di partenza è che l'ente di certificazione operi secondo principi di indipendenza,
imparzialità ed obiettività di giudizio e che, ovviamente, rispetti quanto
viene poi definito dalle singole norme di certificazione.
Ovvero, un ente di
certificazione che opera secondo la norma ISO 17024, in termini organizzativi e
metodologici, dovrà poi declinare tale modello alle singole norme specifiche
quindi in questo caso la UNI 11558 per i valutatori immobiliari oppure la UNI
10801 per gli Amministratori di condominio ed immobili e così via.
Come funziona quindi il
processo di valutazione:
in
prima istanza l'ente di certificazione, avendo a disposizione la norma UNI
11558, costituisce un comitato di schema ovvero una serie di persone
indiscutibilmente esperte sull'argomento, che avranno il compito di tradurre
praticamente la norma in esame; il
comitato di schema crea quindi lo schema di certificazione ovvero il dettaglio
delle modalità operative dell'esame, analizzando il punto 6 della norma
definirà quante prove predisporre (scritto, orale, prova pratica ecce cc),
quali caratteristiche deve avere l'esaminatore e soprattutto quali sono i
requisiti di ingresso ovvero che caratteristiche specifiche deve avere il
potenziale professionista per partecipare all'esame l'esame
si suddivide di 3 fasi ben precise: domanda di certificazione e analisi dei requisiti,
esame, delibera ed emissione del certificato. il
comitato di schema definisce anche cosa è necessario predisporre e fornire
all'ente di certificazione ogni anno per il mantenimento e rinnovo della
certificazione (ogni norma definisce la durata della certificazione in questo
caso
E' fondamentale
sottolineare che proprio in questa fase vengono garantiti dall'ente di
certificazione i principi cardine della ISO 17024, imparzialità , indipendenza
ed obiettività di giudizio che, semplificando, significa che colui che effettua
l'esame non può essere stato docente o avere avuto rapporti con gli esaminati,
che colui che delibera deve avere le stesse caratteristiche dell'esaminatore ma
non può essere stato ne docente ne esaminatore sugli specifici candidati.
Perchè certificarsi, quali sono i vantaggi della
certificazione professionale?
Sono passati alcuni anni dalla legge 4/2013 e dal D.lgs 13/2013 ed è quindi possibile fare alcune
considerazioni sui vantaggi che la certificazione comporta per i professionisti
che si sono certificati.
La prima osservazione che
ritengo opportuno fare è che la certificazione delle professioni non è esplosa
ma segue un profilo di costante crescita. Quello che notiamo è una progressiva
presa di coscienza del mercato sia in termini di offerta (professionisti
certificati) sia di domanda quindi il mercato che richiede professionisti
certificati. Questo significa che anche il mercato in generale è a conoscenza
delle novità introdotte dalla legge 4/2013. Sicuramente la presa di coscienza
da parte del mercato è dovuta anche al fatto che alcune certificazioni da volontarie
sono diventate cogenti ovvero vi sono leggi che richiedono l'obbligo della
certificazione per esercitare quel determinato ruolo e quella determinata
professione; ad esempio gli Energy
Manager (UNI 11339), i Security Manager (UNI 10459). Ricordiamoci che sarà
sempre più forte questo atteggiamento da parte del legislatore sia a livello
nazionale sia internazionale.
Nel caso specifico del
valutatore immobiliare rimane il principio di volontarietà ma le banche quando
richiedo valutazioni immobiliari hanno il mandato dall'ABI di utilizzare solo
professionisti certificati secondo la norma UNI 11558.
E' possibile immaginare che
si andrà sempre più in questa direzione perchè dialogando nelle varie
commissioni UNI e con rappresentanti dei vari Ministeri e delle Istituzioni
l'atteggiamento pare abbia origine dal principio di tutela dei consumatori alla
base della legge 4:2013. Ma attenzione ad un altro risvolto direttamente
correlato ovvero quello che ha a che fare con la "culpa in eligendo" perchè in
alcuni ambiti e settori è di forte rilevanza. Sinteticamente si tratta della
particolare responsabilità addebitabile ad un soggetto per avere scelto un
terzo, a cui ha affidato una determinata attività od un determinato compito,
qualora, dallo svolgimento dello stesso, si siano determinati fatti illeciti.
Si è di fronte quindi ad una responsabilità oggettiva perchè colui che ha
demandato risponde anche dei fatti di colui che è stato demandato. Quindi
l'eventuale Direttore Generale o committente, per liberarsi delle responsabilità
deve dimostrare le ragioni della scelta operata e la diligenza adottata nel
incaricare un dipendente o un libero professionista che per esperienza,
capacità ed affidabilità fornisce idonea garanzia. Si ricade quindi nell'ambito
del D.lgs 231/2001 ovvero la Responsabilità è legata al difetto di diligenza
organizzativa, gestionale e di controllo. La scelta delle persone e
l'assegnazione dei compiti sono aspetti di valutazione primari ai fini della
valutazione delle responsabilità ex D.lgs 231/2001.
Quindi nel caso in cui una
società pubblica o privata debba identificare un determinato professionista da
assumere o da incaricare, se individua una persona certificata potrebbe avere
lo strumento per dimostrare di avere scelto e quindi di avere "eletto" nel modo
migliore possibile perchè si è avvalsa di una attestazione, certificazione,
qualifica rilasciata da un Ente di Certificazione accreditato. Quindi la "culpa
in eligendo" potrebbe essere ridotta o anche annullata.
L'altro elemento
interessante è che comunque i professionisti certificati hanno dichiarato che
grazie alla certificazione hanno avuto un incremento di fatturato indicato in
una percentuale del 2-3%. Tale percentuale, pur minima, dimostra che la
certificazione si è in un anno auto sovvenzionata lasciando anche un piccolo
margine positivo al professionista.
Il saldo a mio avviso è
ulteriormente positivo nel momento in cui i professionisti hanno tutti
dichiarato che comunque grazie alla certificazione hanno notato un incremento
delle opportunità, una maggiore visibilità e ad un maggiore riconoscimento da
parte del mercato e dei propri interlocutori. Inoltre alcuni hanno fatto un
commento interessante rispetto al fatto di sentirsi tutelati e protetti
rispetto a concorrenti o colleghi non certificati.
Attenzione che il mercato,
quindi i clienti dei professionisti, seguono un principio sicuramente correlato
all'opportunità di utilizzare professionisti definiti tali non solo in modo
autoreferenziale ma anche da un Ente terzo che li ha certificati; soprattutto
il mercato segue un criterio di riduzione del rischio sia nel caso di liberi
professionisti sia di dipendenti.
In sintesi la
certificazione professionale secondo norma UNI ha sicuramente dei vantaggi
sotto ogni punto di vista, su questo a mio avviso non vi erano dubbi. Ma
l'elemento estremamente positivo che emerge è che nessuno può più dire che
rappresenta solo un costo perchè il ritorno è, nell'arco dell'anno, positivo e
ripaga il piccolo investimento.
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