NEWSLETTER N°48 LA STIMA CERTIFICATA
[05-07-2013]
NEWSLETTER N°48 LA STIMA CERTIFICATA
Estratto dell’intervento del Dott. Flavio
Paglia al convegno “il Consulente Tecnico Forense Certificato” organizzato a
Monza da “Progetto Difesa”
Il mercato immobiliare nell’ultimo
trimestre ha perso, a livello nazionale, il 29,7 per cento dell’indice NTN
ovvero, nell’ultimo trimestre, si è concluso un 29,7 % in meno di
contrattazioni immobiliari.
Parimenti, il gap tra offerta di beni
residenziali e domanda dei medesimi beni ha ormai raggiunto l’iperbolica
percentuale del 500%.
In questo contesto appare almeno
inopportuno individuare nel Market Comparison Approach l’unico strumento idoneo
per continuare a valutare il patrimonio immobiliare.
Come noto, tale sistema si basa sul
confronto del bene in esame con contratti di compravendita similari già
avvenuti e già depositati.
Ciò che maggiormente preoccupa in questo
momento è lo sfasamento temporale tra il momento della stima e la data di
avvenuta contrattazione degli immobili presi a riferimento.
In questo contesto e a fronte della pesante
crisi in corso, anche sei mesi o un solo anno possono rappresentare un lasso di tempo troppo esteso e non
sufficiente a rendere credibile la nostra valutazione.
L’applicazione di singoli coefficienti di
ragguagliamento non ci può aiutare. La stima, malgrado qualsiasi dottrina recentemente
sviluppatasi non può essere ricondotta a banale formula matematica.
Nessun software può risolvere la crisi
immobiliare attualmente vigente.
In una filiera immobiliare per
trasformazione, il costo del denaro risulta essere una delle incognite più
complesse. Stimare l’andamento del tasso di interesse a 12, 24 o 36 mesi, in
oggi, risulta essere particolarmente complesso se non impossibile.
Il consulente tecnico interviene nella
filiera immobiliare al momento “-1” ovvero all’inizio dell’intera procedura.
Il
nostro compito è quindi quello di saper calcolare, esaminare e soprattutto
saper individuare tutti i fattori che interverranno e che incideranno, in
termini di costi, sulla filiera in esame.
Il costo di gestione dei prodotti invenduti
diviene quindi l’assillo principale di qualsiasi perito. In oggi, qualsiasi
imprenditore si rivolge al tecnico di fiducia chiedendogli tre cose precise:
I)
A quanto potrà vendere il bene costruito
II) Quanti
beni potrà, o meglio dovrà costruire
ed infine
III) Quanti dei beni costruibili potranno essere venduti sulla carta.
In oggi, il nostro compito ha assunto una
responsabilità così vasta e così determinante da porre serie domande in merito
alla preparazione dei tecnici chiamati a tale compito.
Il
tecnico estimatore, all’interno della filiera immobiliare è, in oggi, il primo
soggetto che deve seriamente confrontarsi con il possibile rischio di default dell’intera procedura.
Purtroppo, l’analisi delle stime
quotidianamente depositate in tribunale o comunque interagenti con il mercato
immobiliare evidenzia una sostanziale impreparazione della maggior parte dei
tecnici ivi operanti.
La “Due Diligence immobiliare” è patrimonio
sicuro solo di alcuni tecnici.
Nella maggior parte dei casi le valutazioni
immobiliari acquisiscono solo ed esclusivamente il dato catastale è spesso, il
medesimo, risulta incompleto e limitato alla sola dimensione urbana.
In pochi casi l’analisi documentale si
spinge in direzione di un’accurata analisi urbanistica, dimenticandoci che il
quadro urbanistico, accanto alla “location” è, senza alcun dubbio, la
dimensione che conferisce all’immobile la maggior parte del proprio valore
intrinseco ed estrinseco.
Parimenti trascurata la dimensione
vincolistica e la dimensione giuridico amministrativa del bene.
Troppo spesso, si giunge all’atto di
compravendita in completa assenza di qualsiasi riflessione in merito alle
possibili servitù attive o passive e, troppo spesso, si trascura il ruolo del
conduttore e l’incidenza della disdetta contrattuale sul valore del bene.
In un
contesto così articolato è così altamente problematico occorre sviluppare
un’accurata professionalità fortemente comprovata da ormai inevitabili ed
auspicate certificazioni.
Il percorso estimativo deve abbandonare il
concetto di stima [a prescindere da qualsiasi metodologia applicata] ed
abbracciare il più vasto concetto di “rating immobiliare”.
Il bene deve essere valutato in ragione
della propria capacità di penetrare il mercato immobiliare ed in ragione della
specifica possibilità di essere adeguatamente assorbito dal medesimo mercato
immobiliare.
Il RATING IMMOBILIARE, accanto ad una costante
ed adeguata formazione, deve divenire un nuovo modo di operare all’interno del
mercato fondiario.
In questo
contesto ritengo quindi auspicabile il sorgere di un percorso di certificazione
avanzato che consenta di arrivare all’individuazione di una nuova figura
professionale, ovvero il CONSULENTE TECNICO FORENSE.
Occorre abbandonare qualsiasi percorso
estimativo che confini il ruolo del tecnico a semplici applicazioni
matematiche. Il valore di un bene dipende essenzialmente dal mercato e solo un attento
studio di quest’ultimo ci può consentire di individuare e programmare valori di
stima sufficientemente attendibili.
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