VALORI TROPPO BASSI di VENDITA e DANNO ERARIALE
[28-06-2020]
VALORI TROPPO BASSI di VENDITA e DANNO ERARIALE
I valori attuali di mercato sono caratterizzati da continui
affossamenti del prezzo di acquisto.
In questo contesto la predisposizione del Piano delle Alienazioni del nostro Ente non può prescindere
da attente e fondamentali osservazioni in merito allo sconfinamento della
vendita in un ambito di possibile Danno erariale.
Chi scrive ritiene che la vendita di un bene pubblico ad un
prezzo inferiore a quello coincidente con la ricostruzione deprezzata [valore di arroccamento] possa coincidere anche con un danno
erariale.
La pubblica Amministrazione, a differenza delle persone
fisiche, può esprimere la propria strategia immobiliare indipendentemente, ad
esempio, dal vincolo dell’età vivibile che, contrariamente all’ente pubblico,
contraddistingue qualsiasi privato cittadino.
Un ente sopravvive infatti a qualsiasi congiuntura economica
e la “s”vendita di un immobile, in
questo momento storico, potrebbe comportare o coincidere, per la medesima
amministrazione, in caso di rapida ripresa del mercato immobiliare, con un
mancato guadagno.
In altre parole,
l’Ente pubblico è chiamato a sviluppare le proprie strategie patrimoniali non
già sul breve periodo, ma bensì sul lungo periodo.
L’attuale crisi economica e finanziaria, a partire dal
biennio 2008/2010, ha continuamente affossato il valore di scambio degli
immobili [esclusi da condizioni di mercato derivato]. Tuttavia, come già
accennato ogni immobile possiede un proprio valore intrinseco che NON è consigliabile scardinare verso il
basso.
In molti casi, tale entità, tende a coincidere con il valore
di ricostruzione deprezzato del cespite, in altri casi il medesimo valore deve
essere ricercato nelle potenzialità ad uso istituzionale del medesimo bene [riconversione al fine di superare eventuali locazioni passive
in altri cespiti]. Altre volte, ancora, il valore di arroccamento deve essere individuato attraverso le
potenzialità reddituali del bene [sul medio periodo la
redditività del bene potrebbe risultare superiore alla cifra attualmente
incassabile dalla vendita].
Ciò detto, a
prescindere dal dimensionamento di detto valore
di arroccamento, appare doveroso, per un’amministrazione pubblica,
procedere all’alienazione del bene verificando anche e soprattutto la
convenienza patrimoniale di lungo periodo.
Naturalmente, qualsiasi riflessione dottrinale necessita
della possibile sovrapponibilità con il caso reale. Appare ovvio come la
trasformazione di un sito non più utilizzato [ad
esempio una caserma] tenda inevitabilmente a sottrarsi dal ragionamento sopra
esposto.
Tuttavia, in questo momento storico l’alienazione ad un
prezzo troppo basso di un vecchio ospedale immediatamente trasformabile in RSA
privata [trattasi di due destinazioni urbanistiche a servizi con
possibilità di intervento in assenza di variante urbanistica] potrebbe
rappresentare un danno sensibile e quindi il possibile insorgere di un danno
erariale.
Occorre quindi, Ente per Ente e caso per caso, sviluppare
peculiari e specifiche competenze estimative.
Le stime devono prevedere attenti e scrupolose osservazioni
in merito all’individuazione della soglia del VALORE
MINIMO DI ALIENAZIONE oltre la quale si verrebbe a determinare una possibile
fonte di danno erariale.
In altre parole, le
nostre stime devono - mediante il confronto con tutti i parametri di mercato
incidenti sull’alienazione - individuare una percentuale massima di
deprezzamento economico realisticamente imputabile alle dinamiche attuali di
mercato.
Il superamento di tale soglia
comporterebbe l’individuazione di un valore di vendita presumibilmente NON
caratterizzato da riflessioni oggettive e rispondenti al mercato.
Il VALORE MINIMO DI ALIENAZIONE
coincide quindi con la soglia di arroccamento oltre la quale NON ESISTE nessuna
attuale convenienza alla vendita.
Per gli Enti pubblici trattasi di percorso necessariamente
utile e doveroso in quanto come già accennato, la fretta nel vendere a prezzi
troppo bassi potrebbe comportare l’insorgere di un possibile danno erariale
connesso al valore di “s”vendita.
La Paglia & Associati s.a.s., grazie alla trentennale
esperienza del dott. Flavio Paglia rimane quindi a disposizione per verificare
la credibilità, ma soprattutto la serena oggettività di tutti i valori di
vendita dei beni delle Pubbliche Amministrazioni. torna indietro
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